Serve una legge speciale per affrontare l’emergenza cinghiali in Abruzzo. Emanuele Imprudente la invoca a gran voce nell’acceso confronto con agricoltori e cacciatori del Vastese. Per il vicepresidente della Regione, sono il Governo e il Parlamento che devono muoversi, perché “all’emergenza si risponde con l’emergenza” e “la legge non ci dà gli strumenti necessari per agire”. Secondo l’assessore ad Ambiente, Agricoltura, Caccia e Pesca, al momento non ci sono alternative: la Regione, di fatto, può solo erogare fondi per consentire l’acquisto delle gabbie.
Insieme ai consiglieri regionali leghisti Manuele Marcovecchio e Sabrina Bocchino, il numero due della Giunta Marsilio partecipa all’incontro pubblico moderato da Michele Bosco, presidente di Terre di Punta Aderci, l’associazione che ha organizzato il dibattito. Prima di lui parla l’altro relatore, il dottor Giuseppe Torzi, direttore dell’Unità di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche della Asl Lanciano-Vasto-Chieti.
Poi diverse domande dal pubblico, composto da oltre 200 persone, in gran parte cacciatori e agricoltori esasperati per le campagne devastate dagli ungulati, ma anche alcuni sindaci del Vastese, il presidente dell’Ambito territoriale di caccia, Antonio Campitelli, il presidente locale di Libera caccia, Marco Scarpone, il caposquadra dei cinghialai d’Abruzzo, Dino Rosi, il presidente regionale di Legambiente, Giuseppe Di Marco, e la responsabile della Riserva naturale di Punta Aderci, Alessia Felizzi. Fin dai primi interventi, si surriscalda la platea gremita del Gulliver Center. Segnali di insofferenza verso il divieto di sparare nelle aree protette.
“Sono stato chiamato da famiglie che mi hanno detto: i cinghiali hanno circondato la casa. Venite a liberarci”, racconta Marcovecchio, che fino a un anno fa era sindaco di Cupello. “A una situazione di emergenza si risponde con una legislazione di emergenza”.
È trascorsa un’ora e mezza dall’inizio del dibattito quando, dopo una serie di sfoghi dei presenti, Imprudente può prendere la parola: “Siamo in una situazione emergenziale. Le Regioni la bacchetta magica non ce l’hanno e non la possono avere per legge”. La proposta di riforma elaborata da Emilia-Romagna e Veneto non è stata ancora esaminata dal Parlamento: “Le bozze della legge sono ferme. Lo Stato non consente alle Regioni di avere gli strumenti normativi necessari. La legge nazionale non ci consente azioni adeguate”, ma “dà ai parchi e alle riserve la possibilità di fare azioni di contenimento: possono essere fatti piani di abbattimento e ci sono anche altre possibilità”. Su cattura o abbattimento, Imprudente non fa differenza: “Non me ne frega niente come, purché me li tolgano. Ai Comuni delle aree protette ho dato la possibilità di ricevere un finanziamento da 5mila euro per comprare le gabbie. Ho ricevuto domande solo da 11 aree protette, 4 delle quali in provincia di Chieti”, tra cui la Riserva di Punta Aderci. Gli agricoltori, però, rumoreggiano: per loro, le gabbie non risolvono il problema.