“Situazione di potenziale pericolo, rappresentato dalle condizioni di degrado dei solai, e in particolare dall’ossidazione delle armature metalliche con riduzione in alcuni punti di circa il 50% della sezione, nonché dalla tipologia dei solai denominato Sap (Solai Armati sul Posto) prodotti negli anni 1960/70, rivelatasi in tutto il territorio nazionale particolarmente vulnerabili alle ossidazioni per carenza e/o meglio per scarsa compattezza del calcestruzzo con funzione di copri ferro”.
È quanto emerge dalla prima relazione stilata dai vigili del fuoco dopo il cedimento di parte del solaio e del controsoffitto nella stanza numero 2 del reparto di Chirurgia del San Pio. Il cedimento è avvenuto nel pomeriggio di venerdì scorso (un solo paziente nella stanza, fortunatamente in un letto al lato opposto del crollo); tra i detriti a terra erano visibili, oltre ai pannelli della controsoffittatura, pezzi di cemento, laterizi e ferro.
È la stessa relazione inviata a Comune e Prefettura, a spiegare che il distacco è avvenuto per il rigonfiamento delle armature metalliche tipico dei solai ammalorati che ha portato all'”espulsione del copriferro”. La porzione che ha ceduto di circa 1,5 metri quadri si trova, come visibile nelle foto, in prossimità della parete esterna sottostante una balconata. Qui sono presenti anche tubazioni di riscaldamento e di scolo delle acque piovane: probabile che in passato ci siano state infiltrazioni d’acqua che hanno aggravato la situazione.
[ant_dx]Per adesso le stanze 2 e 3 restano chiuse in attesa degli interventi iniziati nella giornata di ieri; attività e pazienti sono stati distribuiti in altri locali ospedalieri [LEGGI]. Le prime verifiche al quarto piano, nel reparto di Ostetricia-Ginecologia, non hanno fatto emergere elementi di criticità.
Nei prossimi giorni si attendono ulteriori verifiche per accertare le condizioni di sicurezza del fabbricato in generale e in particolare dei solai interessati dal distacco e di tutti gli altri della stessa tipologia in modo da procedere a tutti i lavori del caso. In base agli sviluppi della vicenda non sono escluse altre rimodulazioni dei servizi da parte della Asl Lanciano Vasto Chieti e provvedimenti del sindaco Francesco Menna.